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Video della nascita di una Testudo Hermanni
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video di una tartaruga alla scoperta di un mondo misterioso
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video di tartaruga, tartarughe mata mata (Chelus fimbriatus)
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video di tartarughe, tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina)
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Fare la descrizione di una tartaruga è quasi inutile; le tartarughe sia di terra che acquatiche sono animali inconfondibili, grazie alla loro corazza che avvolge tutto il loro corpo, alla caratteristica testa tozza, in cui si trova il becco, sprovvisto di denti, alle sue zampe corte e robuste come pure i suoi piedi, e alla sua andatura tranquilla e lenta nei movimenti. Difatti è nato il detto ” lento come una tartaruga “. Tutto nella vita delle tartarughe si svolge con un ritmo calmo, tranquillo, non sono certo animali stressati, se trovano il cibo bene, se non lo trovano possono digiunare anche per dei mesi. Le tartarughe terrestri sono vegetariane, le tartarughe marine sono in parete vegetariane e in parte carnivore, le tartarughe d’acqua dolce sono carnivore. Le tartarughe sono anche lente a morire, anche per questo fanno passare molto tempo, forse sono i più longevi tra tutti gli animali. Oltre ad essere longeve le tartarughe sono anche molto antiche, difatti sono stati ritrovati fossili risalenti a più di 200 milioni di anni fa; e da quei lontani tempi hanno mutato pochissimo la loro forma, anche dal punto evolutivo si muovono molto lentamente, forse perché hanno già trovato una conformazione ideale. Tranne che nelle zone fredde, le tartarughe hanno conquistato tutti gli ambienti della terra, e adattandosi hanno occupato molti tipi di ambienti: fiumi, paludi, boschi, steppe, deserti e mari. La testuggine di Hermann è la tartaruga tipica che troviamo in molte zone italiane, la si può vedere camminare tranquillamente alle ricerca di tenera vegetazione, e se la disturbiamo, la tartaruga ritira immediatamente la testa, le zampe e la coda all’interno della sua corazza, non lasciandoci vedere altro che il suo robusto involucro. Per questo motivo la tartaruga americana, terrapene carolina, è sopranominata tartaruga in scatola, in questa particolare tartaruga lo scudo, ovvero la parte superiore della corazza, ha una forma molto bombata e la parte inferiore, il piastrone, è costituito da tre parti articolate tra di loro. Quando l’animale è disturbato e si ritira nella sua corazza, il piastrone si piega e aderendo perfettamente allo scudo, chiude in modo ermetico il corpo della tartaruga in un molto solido e praticamente impenetrabile involucro. La tartaruga è un rettile, e come abbiamo già detto un rettile molto antico, per rendersi conto delle sue remote origini, basta sapere che i più conosciuti dinosauri, tipo il brontosauro, il triceratopo e il tirannosauro sono apparsi sulla terra quando le tartarughe ci vivevano già da cento milioni di anni. In comune con gli altri rettili le tartarughe hanno diverse caratteristiche, respirano con i polmoni, sono animali eterotermi, cioè hanno la temperatura del corpo che dipende da quella dell’ambiente esterno, il loro cuore internamente, è diviso in due atri e un unico ventricolo, la loro pelle è rinforzata da squame cornee o piastre e hanno li scheletro formato completamente da tessuto osseo. La particolarità più notevole della tartaruga è senza dubbio il carapace, il termine specifico con cui è chiamata la loro corazza esterna. Il carapace fa parte dello scheletro della tartaruga, ed è formato da piastre ossee di dimensioni e forma diverse a seconda della specie, le piastre sono quasi sempre rivestite da delle placche cornee che frequentemente sono colorate in modo vistoso. La corazza della tartaruga è formata da due porzioni ben definite, la parte dorsale, chiamata scudo, e quella ventrale chiamata piastrone. Lo scudo risulta saldato sia alle vertebre che alle scapole che alle costole, ma non nella colossale dermochelide coriacea, dove presenta una struttura alquanto particolare. Il piastrone invece non è mai saldato ad ossa interne, ma è collegato in modo rigido nelle specie terrestri allo scudo, in modo più elastico nelle specie acquatiche. La rigidità del carapace non permette alle tartarughe di respirare con dei movimenti del torace, le tartarughe infatti introducono e espellono l’aria nei capaci polmoni grazie a un movimento uguale a quello del pistone, cioè su e giù, della testa e degli arti anteriori. La bocca della tartaruga ha una sua caratteristica particolare, non sono presenti i denti, e le mascelle risultano rivestite da particolari astucci cornei, che formano una specie di becco. Di tartarughe ce ne sono parecchi tipi, le più piccole sono le Kinosternon subrubrum, tartarughe del fango, che nei maggiori esemplari non superano i 10 cm di lunghezza. La più grande specie vivente invece è la dermochelide coriacea, una tartaruga che vive in mare, che arriva a una lunghezza di 2 metri, e al peso di 6 quintali. La famosa Testudo elephantopus, cioè la testuggine elefantina delle Galapagos, è la più grande delle tartarughe terrestri viventi, e, può superare i due quintali di peso. In molti pensano che le tartarughe siano animali simili tra di loro, o al limite che le specie si dividano in terrestri e acquatiche, invece l’ordine dei cheloni, che si è propagato in tutto il mondo all’infuori che nelle zone polari, ha un notevole numero di specie diverse tra di loro, tra di questi possiamo segnalare la tartaruga azzannatrice, la tartaruga dalla testa grossa, la tartaruga palustre, la tartaruga leopardina, la carretta carretta, la tartaruga dal guscio molle, la tartaruga arau minore, la tartaruga sfargide, la tartaruga franca e la tartaruga dal collo di serpente. In totale le specie diverse di tartarughe sono più di duecento, suddivise in due sottordini e in quattordici famiglie. I sottordini sono quello dei Criptodiri, il più grande a cui appartengono le più tante specie e famiglie di tartarughe. L’altro ordine è quello dei Pleurodiri, a cui appartengono solamente due famiglie, quella dei Chelidi e quello dei Pelomedusidi. La differenza nelle specie è quella delle vertebre che hanno nel collo, questa differenza si può facilmente notare dal come ritirano la testa nelle propria corazza, i Pleurodiri lo ritirano piegandolo di lato, i Criptodiri lo fanno con un movimento all’indietro. Circa ottanta specie l’una di tartarughe appartengono alle due grandi famiglie, dei Testunidi formata quasi completamente da specie terrestri tra cui le testuggini giganti, e, la famiglia degli Emididi a cui appartengono molte varietà di tartarughe palustri. Gli accoppiamenti tra le tartarughe sono abbastanza efferati, i maschi combattono frequentemente tra do loro morsicandosi le zampe e dandosi colpi con la corazza, poi il maschio vincitore dei vari duelli insegue la femmina, inizia a morderla frequentemente nelle zampe e la colpisce con la corazza. Poi durante l’amplesso il maschio emette lunghi e strani fischi. Nei periodi tra aprile e maggio e giugno e luglio la testuggine depone fino a una decina di uova, scavando nel terreno una buca, possono deporre le uova anche tre volte nella stessa stagione. Anche le tartarughe acquatiche depongono le uova sulla terra, le femmine raggiungono le stesse spiagge in cui sono nate, vi scavano una buca con le zampe anteriori, e vi depongono le uova, per poi ricoprirle accuratamente, e le uova scaldate dal sole rimangono come in un incubatrice a svilupparsi, per alcuni mesi, passato il periodo, appena le uova si schiudono, e le tartarughe appena nate devono affrontare il periodo più difficile della loro vita, raggiungere molto velocemente l’acqua, e sfuggire ai tantissimi predatori che sono li ad attenderle, per farsi un gustoso banchetto. I loro predatori più specializzati sono i gabbiani, molti altri uccelli, e diverse specie di rettili e mammiferi. Tra i relativamente pochi esemplari che riusciranno ad arrivare al mare, i maschi non torneranno mai più sulla terra.<
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